Conversioni da sito web – Cosa sono?

Intanto la definizione, qualora non l’avessi già data negli articoli precedenti: la conversione è l’azione che compirà l’utente una volta conosciuta la mia presenza sul web, per prima cosa è opportuno definire le varie tipologie di conversione: potrà sembrare banale, ma questo è uno dei primi aspetti che solitamente affronto in un progetto di web marketing che si rispetti. Genericamente parlando, una conversione reale è misurabile ed efficace. Misurabile perchè deve essere possibile tracciarla, attraverso i vari tool analitici più o meno evoluti dei quali disponiamo (qui si apre un capitolo a parte), ed efficace perchè deve portare un reale valore alla mia attività sul web, intesa come investimento. Non dimentichiamoci che avere un sito web significa aver speso soldi per realizzarlo, spendere soldi per mantenerlo (hosting, dominio, ecc…) e spendere soldi per gestirlo (inteso come tempo per aggiornarne i contenuti). Il sito, di per sè, rappresenta una voce di costo: deve quindi essere giustificata da reali benefici.
Cosa può rappresentare dunque una conversione?
Per questo motivo, si tende a non ritenere una reale conversione nè le impression nè le visite al sito web: le prime sono rappresentate dal numero di volte che gli utenti Internet visualizzano la mia presenza all’interno dei risultati del motore di ricerca (o altre fonti, quali un link, una directory, un portale ecc…), le seconde ovviamente dal numero di volte che gli utenti entrano nel mio sito. Sebbene misurabili, questi due dati non sono efficaci, in quanto non portano reali benefici e non consentono, di per sè, di raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato. Ci sono ovviamente delle eccezioni: per fare un esempio, potrei avere un contratto che preveda un pagamento di X euro da parte dell’azienda Y per ogni volta che un utente visualizza il banner che ho posizionato nella mia home page. In questo caso è evidente che, pur non avendone la certezza, ciascuna visita mi ha fruttato un “gettone”, e può quindi essere ritenuta una conversione.
Tipologie di conversione da sito web
Tralasciando però questi casi abbastanza specifici (e comunque sempre meno frequenti rispetto al passato), le conversioni reali possono essere suddivise in diverse tipologie, ovviamente a seconda del sito trattato:
- Richiesta di contatto, intesa come compilazione di un form
- Richiesta di contatto, intesa come azione di click su email o numero di telefono (molto importante, ad esempio, su siti mobile)
- Download di un contenuto
- Condivisione di un contenuto
- Iscrizione ad un evento commerciale
- Iscrizione ad un servizio a pagamento (es. un corso di cucina, un corso di fotografia, ecc…)
- Acquisto online (e-commerce)
Una ulteriore suddivisione si ha tra le prime 4, solitamente ritenute preliminari ad una possibile successiva vendita di prodotti o servizi, e le ultime tre, che invece rappresentano di fatto conversioni dirette che portano business immediato. Si evince quindi, in modo abbastanza evidente, come uno dei primi aspetti da considerare in un progetto web sia: cosa rappresenta per me la conversione? Quale percorso potrà portarmi a generare business?
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