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Continuiamo con i segreti occulti del mondo SEO… Quelli che, come dicemmo alcuni giorni fa nel primo articolo, se web agency e addetti ai lavori vi svelassero avrebbero poi delle belle “gatte da pelare” e responsabilità che vanno ben oltre i meri aspetti tecnici. Ergo, difficili da gestire.

Segreto n.3 – Condivisione dei contenuti

Sempre in riferimento a parametri soggettivi (come il CTR ed il BOUNCE RATE analizzati nel precedente articolo) e meno “tecnici” rispetto a quelli più conosciuti, dobbiamo introdurre anche l’argomento contenuti. Ma non vogliamo farlo con le solite raccomandazioni: scrivete tanto testo, attenzione ai testi non originali, scrivete con metodica SEO ecc… No, queste cose, pur molto importanti, probabilmente già le sapete o comunque non sono poi dei segreti così nascosti: ma se vi dicessimo che se qualcuno condivide un vostro contenuto il vostro sito farebbe un bel balzo nel ranking Google? Vediamo cosa dobbiamo intendere per “condivisione”.

1) Tizio legge una pagina di presentazione, una news, la descrizione di un prodotto del vostro sito web, e trovandola utile ed interessante per qualcun altro decide di riportarne un estratto in un’altra risorsa sul web. Potrebbe essere il suo blog personale, un forum, un sito generalista… Sta di fatto che sta creando un link ad una vostra pagina specifica, ed è un link naturale agli occhi di Google, quindi inerente, utile agli altri, e dunque meritevole di attenzione

2) Come sopra, ma questa volta Tizio decide di condividere quanto letto sul vostro sito all’interno di un social network: in questo caso non parliamo più di un vero e proprio link, ma di social signal. Chi mastica un pò di link building, saprà benissimo che i link provenienti dai social network non portano reale “peso” a livello di ranking, ma Google fa molta attenzione alla condivisione di contenuti attraverso questi canali: state pur certi che se 100 persone condividono una pagina del vostro sito, quella pagina farà un bel balzo in avanti a livello di posizionamento

3) Il famoso Tizio (ormai diventato simpatico) è un tipo preciso: non mette un link, e non condivide neppure la mia pagina sui social network. Decide però di scrivere un suo articolo, o una pagina di un sito, citando (con un link) al termine della stessa la fonte originale, o comunque d’ispirazione, del suo testo: va bene lo stesso! Anzi, questo tipo di “riconoscimento”, agli occhi di Google è ancora più trasparente e, pertanto, premiato con un buon punteggio ranking verso il sito dal quale proviene il contenuto originale

Posso anche fare testi lunghissimi, qualitativamente ottimi e scritti da una SEO copy professionale, ma se poi nessuno deciderà di condividerli attraverso uno dei metodi sopra elencati, credeteci, avrò meno benefici di quelli che la maggior parte delle web agency vogliono farvi credere.

Segreto n.4 – Google Plus

Andiamo un pelino fuori tema. Nei 3 segreti descritti fino ad ora abbiamo sempre parlato di aspetti che, seppur soggettivi e legati prevalentemente al comportamento degli utenti, riguardavano comunque direttamente il sito web che intendiamo posizionare. Ora invece guardiamo un quarto aspetto che è davvero sotto la luce del sole ma che pochi, pochissimo considerano nella propria attività SEO: Google Plus. Il tanto bistrattato social network del colosso di Mountain View, il cui utilizzo è attualmente davvero irrisorio rispetto agli avversari più agguerriti, come Facebook o Twitter, ha però un asso nella manica: la posizione privilegiata in SERP (la pagina dei risultati di Google). Cerchiamo di spiegare meglio con un esempio pratico.

Ipotizziamo che l’azienda Porte spa di Monza vende serramenti ed utilizzi Google+ per pubblicare promozioni dei propri prodotti o altri articoli che riguardano il mondo dei serramenti. Ipotizziamo altresì che il sig. Paolo Rossi, che abita in provincia di Monza, disponga anch’egli di un account Google+, che magari utilizza per pubblicare le foto dei suoi viaggi. Un bel giorno, il sig. Paolo Rossi scopre l’account Google+ di Porte spa e vi mette un bel “mi piace” (anche se in questo caso si parla di follower), magari perchè aveva visitato il loro sito cercando informazioni sulle finestre in legno e alluminio, ma non aveva  poi acquistato nulla. A distanza di un anno, sempre il nostro amico Paolo Rossi decide finalmente di comprare una nuova porta blindata: ecco allora che scrive “porte Monza” e… chi c’è nelle primissime posizioni? Proprio lei, Porte spa! E come mai? Probabilmente non perchè il sito si comporta in modo fenomenale lato SEO, ma proprio perchè i due account appartengono ad una stessa “cerchia” (quella di Google+, appunto). Interessante no? Ora, si potrebbe obiettare che è troppo riduttivo, in quanto la persona che esegue la ricerca su Google dovrebbe comunque già conoscermi (o quanto meno essere nelle mie “cerchie”), e la risposta è “vero!”, ma se vi dicessi che lo stesso vale per “gli amici degli amici”? Se vi dicessi, cioè, che anche l’amico di Paolo Rossi, tale Mario Verdi, che “segue” l’account Google+ del Rossi, digitando “porte Monza” vedrebbe il sito di Porte spa tra i primi a comparire in SERP? Ora il discorso si fa MOLTO interessante no?
Sia chiaro, il concetto non vale sempre ed è comunque a discrezione di Google (ma quale parametro SEO non lo è?). Ma se consideriamo che Google+ è completamente gratuito, che è possibile acquisire nuovi follower con un pò di impegno e qualche post fatto bene, e che i vantaggi in termini di posizionamento “relativo” potrebbero essere notevoli, non pensate sia il caso di usarla come arma aggiuntiva? Beh, visto che probabilmente nessuno ve lo ha mai detto prima, ve lo diciamo noi: decisamente sì!

Ed anche per questa volta abbiamo concluso, è allo studio un “I segreti della SEO – parte 3”, ma vediamo quante condivisioni riusciamo ad ottenere prima di decidere…